- Caterina

- 27 ott
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Ieri si è svolta la 39ª edizione della Venice Marathon, uno degli eventi sportivi più amati e seguiti della città. Come spesso accade a fine ottobre, il meteo ha avuto un ruolo da protagonista. Le previsioni annunciavano un picco di marea di circa 100 centimetri intorno a mezzogiorno, proprio mentre i maratoneti stavano tagliando il traguardo. Naturale, quindi, che in molti si chiedessero: “Riusciranno a correre all’asciutto o dovranno affrontare l’acqua alta?”
Alla fine, il Mose — il sistema di barriere mobili progettato per proteggere la laguna dalle maree eccezionali — non è stato attivato. Il Comune di Venezia ha deciso di non sollevare le paratoie, poiché il livello previsto non superava la soglia considerata critica per l’attivazione.


Di conseguenza, alcune zone della città, tra cui Piazza San Marco, sono state parzialmente allagate. La piazza è rimasta coperta da qualche centimetro d’acqua, causando qualche disagio a turisti e residenti, mentre gran parte del percorso della maratona è rimasta comunque praticabile.
La decisione di non attivare il Mose ha suscitato un acceso dibattito tra le autorità cittadine. Alcuni hanno criticato la scelta, sostenendo che l’attivazione avrebbe garantito condizioni completamente asciutte per l’evento, mentre altri l’hanno difesa, sottolineando la necessità di riservare l’uso del sistema solo alle maree davvero eccezionali, considerati gli elevati costi operativi — circa 300.000 euro per ogni intervento.
Nonostante l’acqua alta in alcune zone, la maratona si è conclusa con successo, e gli atleti hanno potuto tagliare il traguardo in uno scenario unico e suggestivo, quello di Venezia alle prese con la marea.
L’episodio mette ancora una volta in evidenza il delicato equilibrio tra vita quotidiana, eventi sportivi e gestione delle maree a Venezia. A quasi quattro anni dalla sua prima attivazione, il Mose rimane uno strumento potente ma complesso e costoso, che continua a sollevare interrogativi su come e quando debba essere utilizzato per proteggere al meglio la città.
La Venice Marathon 2025 sarà ricordata non solo per le prestazioni degli atleti, ma anche come un nuovo capitolo nella sfida di Venezia: convivere con le maree in una città tanto fragile quanto straordinaria.









